Nel nostro PostGP abbiamo parlato dell’errore, o meglio, dell’orrore strategico commesso dal box McLaren durante il GP d’Ungheria di quest’anno, richiamando alla sosta prima Norris, in seconda posizione e involontariamente(?) compiendo un undercut sul compagno di squadra Piastri, in quel momento in prima posizione, rattoppando il tutto con un ordine di scuderia.
Una mossa che può sembrare un errore marchiano, ma che in realtà ha diversi piani di lettura. Il primo è lampante, in casa McLaren non si lotta per un mondiale da più di 10 anni e, anche se ad oggi il distacco è quello che è, far vincere Norris avrebbe dato un bel segnale di “ecco, lui è il cavallo su cui puntiamo”. Anche perché manca tutta una seconda metà di stagione che, se le premesse delle gare svolte fino a qui verranno confermate, sarà assolutamente da seguire.
D’altro canto, se per Piastri vincere in questo modo non dev’essere stato il massimo, perché sembra una vittoria più elargita per cortesia quando in realtà l’ha ampiamente meritata, dimostrando di essere più in palla del compagno di squadra fin dallo spegnimento dei semafori, lasciare la vittoria a Norris avrebbe mascherato ancora di più le lacune di un pilota su cui chiaramente la McLaren punta, ma che finora con la vettura più forte del lotto è riuscito a vincere una sola gara, a Miami, peraltro con la dea bendata sotto forma di Safety Car a dargli una grossa mano.
Insomma, che ci sia un po’ di indecisione nel team papaya è evidente, soprattutto dai messaggi radio frenetici ed involontariamente comici in cui si cercava di dire a Norris di cedere la posizione. E quindi, facciamo un po’ di mente locale e andiamo a ripercorrere alcuni team orders rimasti nella storia.
FERRARI E AUSTRIA, VALANGHE DI TEAM ORDERS
Come mai la Ferrari, in una delle sue stagioni più dominanti, sentì il bisogno di scambiare le posizioni tra Barrichello primo e Schumacher secondo in Austria? Beh semplice: non c’era alcun motivo. Nessuno in griglia era in grado di contrastare la F2002, e Schumacher. Però, alla fine, a Rubens toccò questa umiliazione. Non solo una volta, quella più nota, in cui Rubinho rallenta poco prima della bandiera a scacchi per rendere la cosa il più evidente possibile al pubblico, ma anche in altre due occasioni.
Infatti, nel 2001, si verificò la stessa scena, con Barrichello che si fece da parte per far sì che Schumacher conquistasse questa volta il secondo posto. Anche in questa gara il brasiliano condusse per diversi giri, ma poi a vincere fu Coulthard: in quel momento lo scozzese era secondo in campionato, e una sua vittoria con Schumacher 3° sarebbe stato uno scenario poco ideale per il mondiale. Così facendo, Schumacher mantiene 4 punti di vantaggio in classifica.
Ma non solo: la Ferrari e gli ordini di scuderia, in Austria, sembrano andare particolarmente a braccetto. Nel 1998, Schumacher rompe l’alettone anteriore e compromette la sua gara; durante la rimonta, negli ultimi giri, si trova dietro al compagno Irvine, terzo, a cui negli ultimi giri viene esposto il cartello “P4”, un messaggio abbastanza chiaro: Eddie si fa docilmente da parte e Schumi sale sul podio.
INTERFERENZE… DOWN UNDER!
Nel 1998 alla gara inaugurale a Melbourne un ordine di scuderia fu necessario a causa di un problema di interferenze. Hakkinen, che stava conducendo la gara, ad un certo punto sente in radio il messaggio “Box Box Box“. Al giro dopo quindi il finlandese entra in pit-lane e con sua grossa sorpresa non trova meccanici pronti. Quel messaggio infatti gli era arrivato per errore perché si trattava di una comunicazione ad un altro pilota, di un’altra scuderia! Mika quindi compie di fatto un “drive-thru” ma così facendo ha perso la prima posizione.
Per sua fortuna in quella gara le McLaren dominavano e davanti a lui c’era il suo compagno di squadra Coulthard che, intimato dai box via radio, lo fece ripassare sul rettilineo di partenza e gli consentì comunque di vincere la gara.
VALTTERI, IT’S JAMES
Siamo sicuri che nelle notti più agitate, il buon Bottas si sogni la voce di James Vowles che lo intima di farsi da parte per far passare Lewis Hamilton. In particolare ci riferiamo alla stagione 2018: la prima volta è ad Hockenheim. Vettel esce di scena in un GP che aveva in pugno mentre Bottas si avvicina ad Hamilton e sembra poterlo attaccare; in quel momento dal box arriva l’ordine di congelare le posizioni.
Con la stessa forma capita nuovamente a Sochi, gara che Valtteri inizia dalla pole position e sembra poter vincere senza troppe noie, sarebbe tra l’altro la sua prima vittoria stagionale, ed invece al venticinquesimo giro arriva l’indicazione, palese e senza bisogno di interpretazione, di lasciar passare Hamilton, nell’ottica della lotta mondiale con Vettel. Lotta che in quel periodo stava sfumando, Vettel dopo Hockenheim era in grande difficoltà con il mezzo e con la testa. Ma tant’è. La formula magica “Valtteri, it’s James” viene usata per precedere una giustificazione ai limiti dell’imbarazzante (“Lewis aveva blistering, volevamo proteggerlo da Vettel“).
IL MULTI-21 DELLA DISCORDIA
Sepang è a parere di chi scrive il circuito migliore mai disegnato da Hermann Tilke. Eppure, uno degli episodi per cui è più ricordato, non riguarda la pista, ma la guerra di nervi tra i due piloti RedBull nel 2013, in un campionato senza storia a parte quella tra Vettel e Webber: la gara vedeva l’australiano in testa, col tedesco secondo che però stava recuperando. Arriva però dal box una strana segnalazione: “Sebastian, Multi Map 21“
II messaggio dal box era quello di congelare le posizioni dei piloti, un’indicazione in codice dato che gli ordini di scuderia sono proibiti. Vettel tuttavia farà finta di non capire, attaccando Webber e sorpassandolo per andare a vincere la gara. Inutile dire che il buon Mark era leggermente stizzito a fine gara, quasi incredulo guarda Sebastian nella cooldown room ripetendogli il messaggio come se il tedesco non lo avesse capito. Dal canto suo, Vettel lo fissa bevendo, con gli occhi da pesce lesso, facendo finta di niente. Tra i due calerà il gelo, altro che “cooldown”!
FERNANDO IS FASTER
Gli anni degli ordini di scuderia vietati sono stati divertenti perché quanto meno hanno stuzzicato la creatività degli ingegneri, che hanno trovato qualsiasi modo possibile per far passare i messaggi. Hockenheim 2010: Massa è davanti, con dietro Fernando Alonso. Una doppietta sarebbe l’ideale per la Ferrari, soprattutto in ottica mondiale… ma non così: infatti il pilota messo meglio nelle classifiche è l’asturiano, che se vincesse consoliderebbe ancora di più la sua candidatura al titolo mondiale recuperando terreno su Hamilton.
E allora incalzato dallo stesso Fernando che fa notare di essere più veloce, l’ingegnere di Massa, Rob Smedley, scandisce le parole che sono passate alla storia: “Fernando behind is faster than you“. Felipe tace, forse incredulo o forse più scoraggiato, chi lo sa, tanto che Smedley deve accertarsi che il brasiliano abbia ricevuto il messaggio con un ancora più umiliante “please confirm that you understood that message“. Fernando vinse e le polemiche furono feroci. La Ferrari fu multata di 100.000 dollari ma non fu penalizzata.
DOPPIETTA JORDAN A SCAPITO DI RALF!
Belgio, 1998. Dopo il caos che si è scatenato su Spa-Francorchamps, e non parlo solo delle condizioni atmosferiche ovviamente, la Jordan si ritrova in maniera del tutto impronosticata a condurre il GP con Damon Hill davanti a Ralf Schumacher. Ma il tedesco, fratello d’arte, è nettamente più veloce dell’ex campione del Mondo ’96, tanto che si porta ben presto alle calcagna dell’inglese.
Damon, vedendolo negli specchietti, apre la radio e spiega al team che se cominciano a lottare tra di loro la possibilità per la Jordan di vincere la prima gara della sua storia potrebbe dissolversi da un momento all’altro. Meglio, per prudenza, restare così come siamo. E certo, lui è davanti!..
Così, l’ingegnere di Ralf gli intima via radio di congelare le posizioni. Tutto è bene ciò che finisce bene, se escludiamo l’ira funesta della famiglia Schumacher alla fine della gara. Michael andò a muso duro con Eddie Jordan, ed aiutò il fratello a svincolarsi dal team irlandese per farlo poi approdare in Williams.
Questi sono solo alcuni degli ordini di scuderia più famosi nella storia. Ve ne ricordate altri? Chissà se assisteremo poi a ordini di scuderia nelle ultime tappe del Campionato Dimenticato?