Ho usato un verbo forte, imporre, perché ritengo che sia il più consono per commentare questa notizia. Non starò qua a fare retorica sul “quanto fosse bello prima” e “quanto faccia schifo adesso”, perché non corrisponde alla realtà, ma un punto penso sia necessario farlo. Cominciando dall’inizio, tornando indietro proprio agli albori della F1. Nei primi anni dello sport, i decenni 50 e 60, il concetto di presentazione delle nuove monoposto era inesistente, anche perché spesso si utilizzavano le stesse macchine magari per più anni, oppure venivano portate a campionato ampiamente iniziato, se non addirittura a metà stagione.
La “moda”, se così si può dire, di presentare la monoposto di fronte alla stampa cominciamo a trovarla più o meno negli anni ’70. Perché? semplice, le squadre di F1 avevano man mano iniziato a fregiarsi di sponsor, con i marchi applicati in ogni spazio possibile: sull’auto, sulle tute, sui veicoli di rappresentanza… e quindi si era resa necessaria una giornata dedicata alla prima uscita della vettura, un evento puramente commerciale.
Una tradizione nata, guarda caso, per i soldi
Ma non che ci sia da stupirsi, la F1 ed il motorsport da quegli anni ha iniziato a girare sempre su quella base e non ha potuto più farne a meno. Se la motivazione può sembrare solo lucrosa, questo però ha portato a cose interessanti, per esempio la presentazione era un modo sia per i giornalisti sia per i tifosi di interagire con i protagonisti. E man mano che gli anni avanzavano, spesso abbiamo assistito a dei veri e propri show creati ad hoc, basti pensare a quella, famosissima, della McLaren nel 1997 con tanto di Spice Girls e Jamiroquai, oppure la Benetton del 1996 presentata a Taormina, nel teatro greco, con tanto di macchina che sfreccia nelle stradine siciliane e piloti e Briatore trasportati da un carretto trainato da cavalli.
Un po’ trash? forse, però la folla che era presente a tali eventi era sempre numerosissima e questo magari aiutava ad avvicinare i tifosi ad uno sport che stava diventando sempre più di nicchia e chiuso al mondo esterno. Una F1 più pop. Nel corso della storia poi se ne sono viste, come la Minardi M02 al museo Guggenheim di Bilbao con tanto di luci, fuoco, e corpo di ballo formato da ragazze avvenenti a mettere in enorme difficoltà i piloti Mazzacane e Gene. E ancora, ne potremmo citare tantissime, ma vi lasciamo questo video per fare un ripassino.
L’attesa per la presentazione delle monoposto
Personalmente avevo molto apprezzato la presentazione della Ferrari del 2023, con tanto di tribuna di tifosi montata per l’occasione e giri in pista della nuova rossa fiammante. Per non parlare poi dell’attesa spasmodica che la presentazione delle monoposto crea: dopo due mesi di inattività in pista, questi eventi ci sembrano una cosa meravigliosa. E poi… e poi arrivava la Red Bull con le sue monoposto-manichino, solo con livrea nuova (che spesso nuova non era) presentate dopo un’ora di cui si parlava del nulla cosmico. O ancora altre scuderie, con mille discorsi vuoti e poi nemmeno la vettura dal vivo, ma un render tirato fuori con Blender in 3 minuti… o persino un video di 10 secondi sui social e presentazione fatta.
Ma la Launch Week serviva per creare un grande hype, chissà come sarà questo, dovremo aspettare fino a domani, o dopodomani… quest’anno si comincerà con un evento pensato per i 75 anni dello sport (o si può pensare che questa sia la scusa… chi lo sa). Un evento pensato dallo stesso ente che si inventò una fantomatica “cerimonia di apertura” per il GP di Las Vegas 2023: mezz’ora di nulla con i piloti che appaiono dal niente da un box luminoso. Se le premesse sono queste… un po’ c’è da rabbrividire.
Sarà questa la direzione futura?
Ci sarà una grande cornice di pubblico, ovviamente con biglietti dal prezzo esorbitante, il comunicato stampa rassicura riguardo alla presenza di piloti e scuderie tutte, e ci mancherebbe, ma chissà se i team avranno l’ardire di portare la loro vera vettura o solo un manichino dipinto? Certo, qualcuno lo faceva già da tempo, ma ad esempio Ferrari o Mercedes, bene o male, mostravano sempre la vettura reale.
Chissà se sarà solo un evento di prova o se d’ora in poi vedremo qualcosa di standardizzato, asettico e senza emozioni. Che poi, 7/8 su 10 presentazioni dell’anno scorso erano già questo, solo che l’agonia veniva protratta per una settimana. Come ogni cosa in F1, all’inizio ci sembrerà strano, e poi ci abitueremo, magari a fatica, ma lo faremo.